martedì 12 maggio 2015

LIBERI DI ESSERE LUCE

Ed eccomi qui, dopo moltissimo tempo sento che posso raccontare un' altra piccola parte del mio percorso interiore... Mentirei se dicessi che la mia vita è perfetta, che tutto scorre senza intoppi...Credo che in realtà questa pace interiore di cui tanto si sente parlare, non dipenda da ciò che ci circonda, ma dal nostro modo di pensare, di vivere le situazioni.  La vita e le varie vicende sono il mezzo per raggiungere l'obbiettivo. Fin da piccola ho sempre guardato il mondo con l'occhio da sognatrice. Questa visione, mi ha riservato diverse situazioni "problematiche". Tengo a dire e che non cambierei nulla di ciò che è stato fin ora. Sono quel che sono, proprio per le esperienze che ho vissuto. E dopo queste mie parole, la domanda sorge spontanea...Allora in un certo senso, se la pensi così, significa che tu sei in pace? La risposta è: "gni". Un incrocio tra il si e il no. Ecco, ci risiamo! Solite autoanalisi. Ma che ci posso fare? La mia natura è questa, sono introspettiva e molte volte.... Molto-troppo critica nei confronti di me stessa. Giusto ieri sera parlando con mio marito ho avuto conferma di questo mio modo di esporre le idee... Quando mi sento in imbarazzo, inizio a pensare ad alta voce... Il risultato è una gran confusione. Chi mi ascolta fa fatica a starmi dietro... ma in realtà nella mia mente è tutto abbastanza chiaro. Credo che l'unico modo che abbiamo per essere felici sia quello di trovare le risposte più importanti dentro di noi. Le persone che ci circondano sono un valido aiuto.  In verità le situazioni che noi viviamo, che siano in ambito famigliare, nelle amicizie e quant'altro, altro non sono che il mezzo per tirar fuori la nostra vera essenza. In questi ultimi mesi mi sono ritrovata a combattere. Combattere con gli schemi mentali che in un certo senso mi hanno tappato le ali. La libertà, cos'è la libertà? Ognuno di noi interpreta a modo suo...Credo che a volte sia necessario toccare il fondo per comprendere e poi risalire. Non basta guardare i due lati della medaglia. Bisogna viverli entrambi, solo così riusciremo a capire davvero fino in fondo chi siamo. La vita è un alternarsi di alti e bassi. La vita è come una giostra che va su e giù, su e giù...Ma dopo un po' (un bel po', di giri)  ho capito che era ora di scendere dalla giostra. Siamo qui per sperimentare e in base alle esperienze capire, far emergere il nostro potenziale. 
Tutti noi abbiamo bisogno di guarire. Guarire dalle ferite del passato. Quante volte ci precludiamo la possibilità di vivere un rapporto per la paura di soffrire? Quante volte ci è capitato di incolpare gli altri per i nostri stati d'animo? Onestamente a me spesso! L'importante è rendersene conto..prima o poi accorgersi che siamo noi a decidere! Nell'infanzia di ognuno di noi si celano scenari che (anche nella miglior "famiglia del mondo") vanno ad intaccare la nostra memoria emozionale. La vita a qualsiasi età crea in noi una memoria emozionale.  
Ad esempio chi di noi non ricorda il primo amore? Dicono che il primo amore non si scorda mai. Quest'affermazione effettivamente non è del tutto sbagliata. Ogni esperienza, che sia nell'amore, nell'amicizia, nel lavoro, non si dimentica mai. Di ogni esperienza ricordiamo sia la parte bella che quella meno bella. Purtroppo noi esseri umani essendo comunque fragili, tendiamo a ricordare molto di più i torti e questo ci fa cadere spesso in veri e propri baratri. Abbiamo dei veri e propri scheletri nell'armadio e a volte neppure ci rendiamo conto. Il nostro inconscio però ricorda tutto e molte volte a modo suo fa emergere tutte le ferite. Nel momento in cui riusciamo a guardare noi stessi dall'esterno, con distacco, finalmente ci rendiamo conto di chi siamo. Questo è il lavoro che già da tempo faccio su di me. In questo modo sono riuscita ad accorgermi ad esempio di quanto sia stato difficile riuscire a fidarmi di chi amo. Il passato mi ha segnata, ma la vita e chi fa parte in modo attivo del mio cammino, mi ha dato svariate opportunità per scegliere. Scegliere se continuare sulla strada della diffidenza o su quella della fiducia.  Ogni volta che tentennavo iniziavo a sentire le gambe deboli. Come se la terra sotto i piedi tendesse a franare. La paura di abbandonarmi, di fidarmi mi creava instabilità, paura e quest'ultima generava rabbia. Ero rigida, intollerante perché dietro ogni comportamento vedevo egoismo e mi sentivo sola, tradita. Quando ho iniziato a intraprendere un percorso per la mia guarigione ho iniziato a vedere tutto sotto un altra luce. Ho compreso che le persone che mi circondano sono l'aiuto, lo specchio e spesso i loro modi racchiudono l'insegnamento. Così tutte le varie esperienze, il lavoro fatto su di me per superare le difficoltà, i libri letti, le intuizioni e i messaggi che a volte arrivano "dall'oltre" sono lo strumento che utilizzo per dare un aiuto a chi lo desidera. Il primissimo raggio d'azione è la famiglia ma è anche il "campo" più difficoltoso. Essendo coinvolta alcune volte non è stato facile riuscire a dare l'aiuto "mollando la presa". Dobbiamo riuscire a dire ciò che sentiamo, a dare il consiglio e distaccarci. In caso contrario, inevitabilmente, la situazione intaccherà le nostre energie. Tutto questo è un meccanismo che quando scatta in modo naturale, ci permette di liberarci dai sensi di colpa. Quindi possiamo dire ciò che sentiamo senza aver più pretese, senza aspettarci nulla in cambio e soprattutto, tornando alla nostra vita serenamente, senza sentirci in colpa nell'essere felici.
Tutti noi possediamo il libero arbitrio e tutti noi siamo gli artefici, i registi della nostra esistenza.
Inevitabilmente la nostra anima si porta dietro, in ogni vita questo grande bagaglio di emozioni.  Dunque più vite facciamo e più saremo complessi.  
Voglio salutarvi condividendo con voi questo mio ultimo pensiero:
credo che la pace interiore sia sentirsi liberi. LIBERI di VIBRARE, di essere AMORE PURO. Siamo tutti esseri perfetti e speciali  <3 dobbiamo solo imparare ad accettarci e a tirar fuori tutta la nostra LUCE. Un caro saluto ed un abbraccio a tutti voi.

3 commenti:

  1. sono davvero felice di leggere di nuovo un tuo post. Bentornata. Quando parli di schemi, credimi, capisco davvero bene di cosa parli.

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  2. Ciao :-) Grazie mille per l'accoglienza! Anche io sono felice della tua presenza. A presto un bacione

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  3. Ciao, capisco bene il lavoro che stai facendo e conosco molto bene il bagaglio di traumi che non ricordiamo ma ci condizionano la vita. Ti seguo.

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